Per progettare cucine ergonomiche bisogna interrogarsi sui rapporti tra gli spazi dedicati alla conservazione, preparazione e cottura dei cibi e sull’ambiente a disposizione, considerando le abitudini, le necessità e le caratteristiche, in particolare l’altezza, di chi le vivrà. L’ergonomia, infatti, è la disciplina che si occupa della progettazione di luoghi e strumenti perché si adattino al meglio alle persone dal punto di vista fisico, psicologico e funzionale. Per farlo, tiene conto delle proporzioni fisiche e delle esigenze di accessibilità e facilità d'uso.
Il triangolo di lavoro in cucina
In quanto spazio di lavoro, la cucina richiede una progettazione ergonomica. Tutti gli elementi che la compongono devono coesistere in uno spazio coerente, che permetta libertà di movimento, e devono seguire uno schema preciso, il cosiddetto “triangolo di lavoro”.
Per essere efficiente e funzionare senza intralci, il triangolo di lavoro deve stare al di fuori di eventuali zone di passaggio continuo delle persone che si trovano in casa.
A prescindere dalla forma della stanza, il triangolo ergonomico aiuta a organizzare la disposizione degli elementi. La sua configurazione si ottiene tramite un’analisi dei percorsi abituali in cucina. Obiettivo principale è la fluidità di movimento fra piano cottura, lavello e frigorifero, che corrispondono agli elementi fondamentali delle tre zone che compongono ogni cucina, ovvero cottura, lavaggio e dispensa.
Inizia la progettazione della tua cucina da qui:
· individua la zona per il tuo progetto
· prendi nota delle misure delle pareti
· verifica la localizzazione degli attacchi dell’acqua calda e fredda, dello scarico del lavello e lavastoviglie, dell’allaccio del gas e delle prese di corrente di servizio e di quelle per gli elettrodomestici
Una volta fatto, condividi queste utili indicazioni con il tuo rivenditore. Non ce l’hai? Contatta il rivenditore Prima Cucine più vicino a te!
Disposizione della cucina ideale
In una cucina funzionale, le distanze ottimali fra aree cottura, lavaggio e dispensa, disposte a triangolo, non dovrebbero superare i 600 cm, pensati come la somma dei tre lati del triangolo di lavoro. Non dovrebbe inoltre trovarsi al centro di una zona di passaggio continuo della casa per evitare fastidiosi intralci. La distanza ottimale fra due stazioni di operatività è di circa 90 cm.
E se fosse impossibile posizionare i mobili a forma di triangolo di lavoro?
È allora consigliabile intervallare i vari elementi con piani di lavoro. In questo modo si creano piani d’appoggio di comodo utilizzo oppure aree “di sicurezza” che garantiscono libertà di movimento ed evitano, ad esempio, il surriscaldamento di un mobile erroneamente posto vicino ai fornelli.
Considera che esistono diversi modi in cui disporre i mobili, come spieghiamo in “Mini guida: quale composizione cucina scegliere” e che la regola del triangolo si applica a tutte le disposizioni di spazi, per esempio per la cucina con isola o per cucine ad angolo, eccetto una. Come progettare una cucina lineare risulta, infatti, un discorso diverso perché si tratta di un ambiente dove i mobili non possono ricreare un triangolo di lavoro.
Ergonomia in cucina: le altezze dei piani cucina
La misura che definisce una cucina ergonomica, e quindi ne attesta la sua comodità, è data dalla giusta combinazione tra l’altezza dello zoccolo, del top e della base.
Zoccolo, top e base vanno scelti perché chi lavora in cucina mantenga una postura corretta: non deve curvare la schiena né stare sulle punte per controllare la cottura dei piatti. Quando il corpo può assumere una posizione diritta, la cucina sarà prima di tutto un piacere. Perché ciò accada, la misura di riferimento principale è l'altezza di chi userà abitualmente la singola cucina.
Come stabilire la giusta altezza del piano cucina
La combinazione migliore fra le altezze di zoccolo, basi e top dà un’altezza del piano di lavoro che permette di appoggiarvisi sopra con il braccio fino al gomito senza assumere una posizione curva. L’altezza da terra al piano di lavoro ideale tiene in considerazione quella delle persone e diventa così variabile tra gli 88 cm e i 92 cm.
Infatti, fatte salve scelte differenti, la base standard di una cucina è alta 72 cm, a cui sono da aggiungere gli elementi che contribuiscono a renderne confortevole e funzionale l’utilizzo. Parliamo dell’altezza dello zoccolo, 12 cm o 15 cm, e lo spessore del top, a seconda anche dei materiali scelti. Per esempio, Prima Cucine tende a proporre soluzioni molto pratiche e allo stesso tempo attente al portafoglio, con piani realizzati in laminato da 2 cm o 4 cm.
Ci sono infine alcuni fattori che possono costringere a scegliere un'altezza diversa del piano di lavoro, come per esempio la presenza di una finestra sul top, di un lucernaio o di uno schienale già esistente.
Misure standard in cucina
Se l’altezza standard di un top si aggira fra gli 85 e i 90 cm, è invece di 60 cm la profondità delle basi più comune su cui poggia il top. Per contribuire al comfort e alla salute fisica di chi utilizza la cucina, i pensili saranno montati a un’altezza indicativa di 56 cm dal piano di lavoro.
La cappa aspirante, invece, sarà posta a un’altezza leggermente superiore, circa 65 cm, in modo da lasciare spazio a chi si allunga sulle pentole e una sua corretta funzionalità.
Naturalmente, nella progettazione della cucina ci sono anche molti altri aspetti da considerare. Per fartene un’idea, ti consigliamo di leggere “Come progettare una cucina per ottimizzare spazi e movimenti”.
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